16.5.17

GIUSEPPINA VERDOJA PRESENTA "LA MIA GUERRA DI SPAGNA"



ASSOCIAZIONE MARIANO FERREYRA 
Via degli Alfani 13 rosso Firenze 

Giovedì 18 maggio 

Presentazione del libro: LA MIA GUERRA DI SPAGNA di MIKA ETCHEBEHERE 

Ore 20 apericena 

Ore 2130 presentazione del libro 

Introduce: Maurizio Lampronti 
Niccolò Lombardini 
Interviene: 
GIUSEPPINA VERDOJA 
SERGIO D'AMIA 
PINA SARDELLA 

La mia guerra di Spagna di: Mika Etchebéhére Mika Etchebéhère, una delle grandi dimenticate dalla storia, scrisse questa sua autobiografia a quarant’anni di distanza dalla guerra, nel ’76. Non fu una storica o una scrittrice bensì una combattente sul fronte aragonese insieme a suo marito Hippolyte ucciso mentre era al comando di una colonna del Poum, organizzazione anti-stalinista fondata da Andrés Nin. Priva di nozioni militari, capace a malapena di sparare, dopo la morte del marito Mika si trova suo malgrado a imbracciare il fucile, vincendo le diffidenze degli uomini e trasformandosi nell’unica donna “capitana” di una colonna militare antifranchista. Le prime pagine del libro testimoniano l’impreparazione generale di fronte al colpo di Stato ma anche il coraggio con cui la popolazione reagisce. La guerra di Spagna fu infatti la prova generale della Seconda guerra mondiale, ma anche la dimostrazione delle potenzialità di un popolo che si autorganizza per lottare in armi per una società migliore e della viltà dei governi "democratici" europei che optarono invece per il "non intervento". Solo l’Urss staliniana sembrò disposta a fornire un aiuto ai miliziani, ma ben presto scatenò la propria violenza contro le forze più radicali della rivoluzione. L’autrice ha vissuto quella storia da dentro ma la racconta da vera scrittrice: ci fa rivivere le trincee, l’avvicendarsi di tensioni e di pause, di discussioni politiche e sofferenze, di paure e speranze, in un racconto tanto epico quanto doloroso e frantumato, ricco di contraddizioni perché vero. Una rievocazione bruciante, fitta di episodi e di figure memorabili di cui non a caso ritroviamo riferimenti diretti e indiretti nel film di Ken Loach Terra e Libertà. «La “guapa” Mika venuta da fuori guarda e riflette, guarda e registra con una memoria di ferro e con la libertà della scrittrice di vaglia, e ci restituisce a distanza volti e parole, stracci e macerie, rumori e silenzi, asprezze e dolcezze, dubbi e fiducie, conflitti col nemico e conflitti interni alla propria parte, agli amici. Da grande scrittrice oltre che da memorialista. Ha vissuto quel che racconta e quando ricostruisce la sua esperienza di combattente con dovizie di particolari, se pure qualcosa vi aggiungesse si tratta della conseguenza di un vissuto così forte, così unico, da risultarle indimenticabile: se c’è del verosimile è per precisare il vero, è fatto di vero. E le emozioni che il lettore ne ricava non sono il frutto di una mistificazione ma di un’adesione: mai, in nessun momento, dubitiamo della sincerità della narratrice, e sempre, in ogni momento, sentiamo il suo calore e la sua passione». Goffredo Fofi 

Autrice Mika Feldman Etchebéhère (1902-1992) nata in Argentina da genitori ebrei emigrati dalla Russia per sfuggire i pogrom, nel 1920 incontra il suo futuro compagno Hippolyte con cui aderisce al partito comunista, da cui vengono presto esclusi per «tendenze anarchizzanti». Nel ’32 i due sono a Berlino constatando la tragedia dell’avvento del nazismo, e nel luglio ’36, allo scoppio della rivoluzione, si arruolano a Madrid nella colonna del Poum capitanata prima da Hippolyte e, dopo la sua morte, da Mika. All'ingresso delle truppe franchiste a Madrid, Mika riesce a sfuggire e passare in Francia. Durante il secondo conflitto mondiale rientra in Argentina temendo un possibile arresto da parte del regime collaborazionista di Vichy. Poi, terminata la guerra, rientra in Francia dove vive per il resto della sua vita. Questa sua autobiografia fu pubblicata in Francia nel ’76 dalle Èditions Denoël con il titolo Ma guerre d’Espagne à moi. La prima edizione italiana uscì per Bompiani nel 1977.

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